Jobs Act e persone disabili

di ANMIC

21 settembre 2015

Riforma del collocamento obbligatorio legge n. 68/99

Presa di posizione dell’ANMIC Nazionale nel mese di giugno 2015: „Il giudizio complessivo sulla norma resta positivo. Ma occorrono correttivi, anzitutto sulla chiamata nominativa dei disabili. Resta l’allarme “scoperture”. Esiste o no il rischio di penalizzare le assunzioni dei disabili nella nuova norma di attuazione del Jobs Act in discussione in questi giorni?

A giudizio della ANMIC la bozza del decreto legislativo n. 176/2015 approvata dal Consiglio dei Ministri (e relativa alla riforma della legge n. 68/99 sul collocamento obbligatorio dei disabili) contiene alcuni elementi positivi che vanno salutati con favore. Fra questi ricordiamo: la previsione di accordi territoriali tra datori di lavoro, sindacati e associazioni di categoria per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità; l’applicazione del principio dell’accomodamento ragionevole che il datore di lavoro deve effettuare per rendere compatibili i posti di lavoro con le specificità delle persone con disabilità; l’istituzione di un responsabile dell’inserimento lavorativo per la predisposizione di progetti personalizzati e la risoluzione di problemi legati alle condizioni di lavoro dei disabili. Allo stesso modo gli incentivi previsti per favorire le assunzioni dei disabili più gravi e in particolare di quelle psichici, la costituzione di una banca dati del collocamento mirato, costituiscono passi avanti essenziali verso l’incremento delle politiche occupazionali dei disabili.

2015-09-21_RiformaLegge68-99

 

I nodi critici. Non mancano tuttavia temi sui quali sarebbe necessario riflettere ed apportare dei correttivi. Anzitutto su due aspetti: la previsione della chiamata nominativa per l’assunzione dei disabili e il calcolo – ai fini del rispetto della quota d’obbligo – anche dei lavoratori divenuti disabili/invalidi civili successivamente all’assunzione a tempo indeterminato e con la percentuale al 60%.

I nodi irrisolti. In ogni caso – sottolinea la ANMIC – la nostra preoccupazione per le difficoltà dell’inserimento professionale dei disabili rimane. “Il provvedimento del Governo non ha purtroppo ancora affrontato il grave problema delle “scoperture” dei posti a favore dei disabili (che, ad oggi, sono arrivate a circa 180.000). Inoltre non ha previsto adeguate sanzioni (diverse a quelle pecuniarie che finora sono risultate inefficaci) per perseguire i datori di lavoro che violano il collocamento obbligatorio, aggirando di fatto la legge e discriminando così i lavoratori disabili.

Settembre 2015 – Siamo orgogliosi e soddisfatti per l’approvazione definitiva dal Consiglio dei Ministri dei decreti attuativi del Jobs Act per ciò che riguarda le assunzioni obbligatorie delle persone con disabilità!

I decreti attuativi del Jobs Act vanno a rivedere l’ingresso al lavoro delle persone con disabilità. Principale punto: i datori di lavoro privati potranno assumere tramite chiamata nominativa, per dire l’azienda può individuare autonomamente la persona invalida/disabile da inserire. L’assunzione della persona invalida/disabile potrà essere assunta solo dalle apposite liste di collocamento mirato e non direttamente.

Un’altra novità è il fatto che gli invalidi/disabili che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% se psichica, anche se non sono stati assunti tramite il collocamento mirato, possono ottenere durante un rapporto di lavoro a tempo indeterminato il riconoscimento ai fini del collocamento obbligatorio. Rimane invariato il 60% se fisica e il 34% se invalidi di lavoro.

La prossima tappa: entro 18 mesi la definizione condivisa delle nuove Linee Guida per il collocamento mirato, previsto dal Decreto approvato con una prioritaria attenzione alla tutela delle persone con più gravi disabilità ancora troppo spesso discriminate nell’inclusione lavorativa.

 

Immagine: © Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, www.jobsact.lavoro.gov.it
Infografica: © ANMIC Alto Adige

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